Un Diario di Viaggio
Spero che le mie esperienze possano ispirarvi a intraprendere i vostri viaggi e a scoprire nuove destinazioni con occhi curiosi e cuore aperto. Buona lettura e buon viaggio!
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La notte in cui fuggii da un grattacielo a Bangkok
Se avete letto il mio diario su Bangkok saprete che nel mio recente viaggio ho avuto problemi con una infezione intestinale che mi ha portato anche una infezione alle vie urinarie. Purtroppo questo ha sconvolto i miei piani obbligandomi a restare a Bangkok invece di spostarmi a Chiang Mai nel nord della Thailandia.
Un giorno mentre riposavo in hotel, cercando di riprendermi dalle mie magagne fisiche (ero sotto antibiotici e cortisone da giorni) su Grindr ho conosciuto un ragazzo 32 enne di origini filippine che viveva a poca distanza da me in un elegante e costo grattacielo. Iniziammo a parlare per ore, raccontandoci di noi e di cosa stessimo cercando su internet e lui mi propose un incontro. Io, reduce da 2 giorni di febbre e di ritorno da una visita specialistica presso l'ospedale BNH di Bangkok e relativo cambio di terapia gli dissi che ero interessato a incontrarlo nei giorni successivi ma solo al fine di parlare con lui e consoci meglio. Lui acconsentì alla mia richiesta e così due giorni dopo, la sera mi invitò a casa sua, questo fu il mio primo errore, avrei dovuto proporgli di venire lui da me in hotel e incontrarlo al bar dello stesso. Avevo incontrato diversi ragazzi nei giorni precedenti ed ero andato a casa di un bell'uomo arabo senza problemi, sono stato ingenuo.
Chiamato un moto taxi, mi reco all'indirizzo che mi ha fornito; un bellissimo grattacielo di 34 piani poco distante dal mio albero nella zona di Sathorn. Entro nella Hall o Lounge come volete chiamarla e lo avviso di scendere per venirmi a prendere. In Bangkok per accedere agli ascensori dei grattacieli ho hai una tessera o c'è il riconoscimento facciale, sono davvero modernissimi. Arriva e il colpo d'occhio è da uaoooo, più basso di me ma muscoloso, non quel muscoloso tutto segnato tipico dei palestrati fissati (non me ne vogliate, avevo incontrato un palestrato la prima settimana di permanenza a Bangkok, veramente figo), un bel viso ma quando sorride scopro che gli mancano metà dei denti dell'arcata superiore. Ormai sono li e comunque ci siamo accordati per parlare e nulla più. Fidandomi entro nell'ascensore e non presto attenzione alla pulsantiera, primo errore; so che siamo saliti al 29 esimo piano credo, esco e non presto attenzione alla direzione dell'appartamento.
Entriamo nel suo minuscolo monolocale che comunque costa attorno ai 100/110 mila euro e ha un affitto sui 450 euro mensile più le le utenze, non poco per la Thailandia anche se siamo a Bangkok, purtroppo il disordine mi lascia una cattiva impressione. Vi ho già accennato che ho incontrato un ragazzo arabo nei giorni precedenti, a casa sua, una storia totalmente opposta (ma questa è una altra storia che potete trovare sempre nella pagina elenco).
Lui come prima cosa mi offre da bere ma io, forse fortunatamente, sono schizzinoso, quindi non ho bevuto. Lui subito dopo si spoglia nudo e io rimango allibito, gli ricordo che sono li solo per parlare ma lui inizia a pregarmi di fare sesso, a toccarmi e spogliarmi. Reduce da 7 giorni di antibiotici (l'ultimo che mi dava forti vertigini) e cortisone, mangiando poco, in aggiunta a una condizioni fisica tipica dei pigri nerds…. ho iniziato ad avere un po' di timore. Indeciso sul cosa fare provo ad assecondarlo sperando di farlo venire in fretta, oltretutto era una persona davvero micro dotata, mi faccio forza e provo ad aiutarlo ma lui vuole scopare e mi spinge al piano soppalcato dove c'è il letto e li inizia a fottermi.
Devo dire che nemmeno lo sentivo entrare tanto era piccolo quindi mi faccio forza e aspetto il suo orgasmo, ma lui non viene. Pensate trovarsi costretti sul letto con lui sopra che cerca di scoparti per quasi 3 ore senza mai venire, mentre la stanza ruota sopra di te, hai freddo visto che tirano l'aria condizionata sempre a 20 gradi quando fuori ce ne sono 32/34, l'unica cosa che vorresti è essere nella tua stanza in hotel, vi assicuro che iniziate a pensare a molte cose, alle telecamere a circuito chiuso disseminate nel palazzo che rendono difficile occultare un corpo, al modo di andare via etc.
Ho iniziato a capire che era sotto effetto di stupefacenti, perchè non veniva mai e si comportava davvero in maniera sospetta, non metanfetamina di sicuro. Dopo quasi 3 ore con lui che inizia ad accurare stanchezza riesco prima a infilarmi mutande e pantaloni, la maglia era al piano di sotto assieme al tablet che usavo come telefono e macchina fotografica e lo zainetto. Appena ha visto che stavo rivestendomi mi ha ritrascinato a letto obbligandomi a masturbarlo, siamo andati avanti almeno una mezz'ora e ormai entrambi sfiniti ho cercato di forzare la situazione e scendere ma lui mi ha sbarrato la strada ma spingi qui e spingi la sono riuscito a scendere e ho iniziato a cercare la maglia dicendo che non ce la facevo più e dovevo riposare, mentre lui mi guardava intontito e cercava di fermarmi ho infilato il tablet nello zaino mentre continuavo a parlargli per distrarlo dicendogli che mi piaceva e certo volevo vederlo ancora.
Approfittando di un momento di distrazione mentre si stava masturbando mi infilo le scarpe e mi fiondo fuori dall'appartamento correndo agli ascensori, lui incredulo è rimasto nudo e sbigottito mi ha dato il tempo di aspettare un ascensore ed entrare. Purtroppo per me l'ascensore aveva solo pulsanti dal 15 esimo al 34 esimo piano, un pulsante "G" e quelli per chiudere ed aprire le porte. In confusione con la testa che mi gira e il cuore che batte a 1000, premo un piano a caso, il 16 esimo, appena arrivato cerco con calma di capire come scendere ma non trovo il modo, entro ed esco dall'ascensore, provo a chiamarne altri. alla fine mi guardo attorno e vedo le scale di fuga in caso di incendio, due scale differenti agli opposti del corridoio, mi chiedo se prenderle, se schiacciare il pulsante emergenza dell'ascensore ma poi se mi parlano in Thai che faccio.
Sempre più in confusione provo a bussare a delle porte, sento una televisione in sottofondo; nessuno risponde, chiamo aiuto ma nessuno mi viene incontro. E' ormai mezzanotte passata, sempre più depresso decido di usare le scale e inizio a scendere, inizia a farmi male il ginocchio ma scendo fino al quarto piano e li trovo la porta aperta, esco pensando di trovare un corridoio con appartamenti e provare a chiamare l'ascensore ma vedo un garage, uno di quelli automatici, dove tu lasci la macchina e un meccanismo la porta al posto, sento rumori e urlo, chiedo aiuto ma nessuna risposta. Riprendo a scendere e tra il secondo e primo piano trovo tavoli e sedie ad ostruire il passaggio. In preda al panico inizio a fare su e giù secondo e quarto piano, voglio andare via ma sono in panico. Alla fine scavalcando l'ostruzione sulle scale scendo fino a terra e vedo scritto uscita scale d'emergenza, in inglese. Apro al porta e mi ritrovo nella lounge del palazzo e li c'è il concierge seduto che legge e altre persone nei salottini.
Vado alla porta di uscita e clicco il pulsante di apertura e mi butto fuori passando da 20 gradi a 33 di quella sera, corro sulla strada, una strada a tre corsie, ogni palazzo li ha un impiegato che apre le sbarre per far entrare le auto e blocca il traffico per farle uscire, già solo la sua presenza vicino a me mi rincuora, prendo il tablet e usando GRAB chiamo un moto taxi. Potevo restare dentro al fresco ma volevo solo allontanarmi da li al più presto.
In poco tempo arriva il taxi, fortunatamente ci sono stazioni di moto taxi ogni pochi metri e mi carica e parte, per andare all'hotel deve invertire la marcia ma per poterlo fare scavalcando il canale al centro della strada deve prima andare in direzione opposta per un po' di centinaia di metri e poi invertire la marcia. Se non lo richiedi non ti danno mai il casco e immaginatevi stanchi, in panico, sotto farmaci che ti fanno girare la testa vedere lo scooter correre a 80 km all'ora senza casco ma allo stesso tempo voler solo arrivare in hotel. Appena arrivati mi fiondo all'interno dell'hotel con quella sensazione come essere estranei alla scena, una sorta di velo opaco davanti agli occhi, come ad essere spettatori e non protagonisti. Salgo in camera mi butto sul letto e aspetto che la stanza smetta di girare.
Nei giorni successivi, ho cercato di recuperare quello che potevo della vacanza, ho derubricato la vicenda come “solo” una fuga da un grattacielo, la fuga da una persona drogata che poteva essere pericolosa. Ho iniziato a pensare che avevo fatto bene a lasciare l'indirizzo al concierge dell'hotel e un ora di rientro e pure l'aver inviato la posizione ad una mia amica in Italia con la quale mi sentivo tutte le mattine alle 7 ore italiana; lei sapeva inoltre che avevo il telefono in hotel in cassaforte con la copia delle chat su Whatsapp e relativo numero di telefono dalla persona che ho incontrato.
Solo a distanza di giorni mi sono reso conto di quello che è stato veramente, uno stupro. Da quel momento è variata la percezione dell'esperienza e ho iniziato a capire tante cose che se non ci passi non cogli appieno. No è NO!
Cosa insegna questa esperienza?
Inviatemi le vostre esperienze da incubo da inserire nella raccolta di “racconti di vita vissuta”.